Occhi e postura: perché una vista alterata può farti camminare storto

Chiara Salò
11 giugno 2025

Quando pensiamo alla postura, spesso consideriamo solo muscoli, colonna vertebrale e articolazioni. Pochi sanno, invece, che gli occhi giocano un ruolo fondamentale nel controllo posturale e nella stabilità durante la camminata. Anche un piccolo squilibrio visivo può influenzare il modo in cui il corpo si posiziona e si muove nello spazio, causando compensazioni che nel tempo provocano dolori, tensioni e sensazioni di instabilità. Vediamo come avviene questo collegamento e cosa si può fare per intervenire.
Il cervello mantiene l’equilibrio integrando segnali provenienti da:
- Sistema visivo (gli occhi)
- Sistema vestibolare (orecchio interno)
- Sistema propriocettivo (recettori muscolari e articolari)
Se gli occhi forniscono informazioni discordanti o poco precise, il cervello riceve segnali incoerenti e il corpo reagisce modificando la postura. Queste modifiche possono manifestarsi con:
- Inclinazione o rotazione della testa
- Spalle sbilanciate
- Curvatura anomala della schiena
- Spostamento del bacino
- Andatura irregolare o “incerta”
Un caso molto comune di alterazione visiva, spesso dato per scontato ma che influenza la postura, è l’anisometropia, ovvero la differenza significativa di gradazione tra i due occhi. Quando un occhio vede più nitidamente dell’altro, il cervello deve compensare costantemente per “unire” le immagini e formare una percezione coerente. Questa continua tensione può provocare:
- Difficoltà nel mantenere una visione binoculare stabile, con conseguente affaticamento visivo
- Sbalzi posturali durante la camminata
- Asimmetrie muscolari dovute all’inclinazione della testa o del busto
In sostanza, l’anisometropia costringe il corpo a “camminare storto” per adattarsi a una visione non bilanciata, aumentando il rischio di dolori cervicali, mal di schiena e senso di instabilità.

L’intervento dell’optometrista funzionale su un sistema visivo sano
È importante sottolineare che l’optometrista interviene su occhi sani, privi di malattie o patologie oculari. Il suo ruolo è quello di valutare e correggere alterazioni e disfunzioni visive funzionali, come la difficoltà nella coordinazione oculare o le differenze di refrazione tra i due occhi, che però non compromettono la salute dell’occhio. L’optometrista esegue una valutazione dettagliata della funzione visiva, concentrandosi su come il sistema visivo lavora nel suo insieme, e individua eventuali disfunzioni che possono influenzare la postura e il movimento.
Ma come si interviene?
Prima di tutto è fondamentale correggere eventuali difetti visivi, in modo che, anche se in presenza di anisometropie, esse siano il più bilanciate possibile.
Successivamente, si interverrà attraverso un programma di Visual Training, cioè esercizi visivi mirati e personalizzati, per:
- Migliorare la coordinazione e la collaborazione tra i due occhi
- Ridurre l’affaticamento e aumentare la stabilità visiva
- Favorire un’integrazione più efficace tra segnali visivi, vestibolari e propriocettivi
- Promuovere un miglior controllo posturale e una camminata più equilibrata
Gli esercizi aiutano il cervello a rielaborare le informazioni visive in modo più coerente, permettendo al corpo di allinearsi in modo più naturale e diminuendo le compensazioni posturali che portano a dolori e instabilità.
Se soffri di dolori muscolari ricorrenti, rigidità al collo o alla schiena, o senti di camminare “in modo incerto”, la causa potrebbe essere un’alterazione funzionale della tua visione che influenza la tua postura.
Una valutazione optometrica funzionale può evidenziare queste difficoltà e proporti un percorso di esercizi per riequilibrare il sistema visivo e migliorare la tua postura e camminata.
